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036 - Quality Assurance della emocoltura

Autore/i: A. Conti, R. De Rosa

Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 4, N. 3-S1, 2008 (MAF Servizi srl ed.)

Pagina/e: 36-44

L’emocoltura è un’indagine microbiologica atta ad individuare la presenza di batteri nel sangue raccolto in flaconi sterili dotati di brodi di coltura con anticoagulanti e successivamente incubati in camere termostatate. L’isolamento colturale dei microrganismi dal sangue è una condizione indispensabile per la diagnosi di laboratorio di batteriemia, endocardite infettiva e di molte patologie infettive associate ad una condizione clinica di febbre di origine ignota; l’efficacia e il significato clinico dell’emocoltura dipendono da molteplici aspetti organizzativi, metodologici e interpretativi. Per la rilevazione di batteriemie sono necessarie corrette procedure di prelievo, un buon sistema di emocoltura, buona pratica di laboratorio e un rigoroso protocollo di comunicazione. I fattori che interferiscono con l’isolamento di batteri dal sangue sono rappresentati dal timing del prelievo e dal suo rapporto con l’antibioticoterapia (caratteristiche del principio attivo, dose, modalità di somministrazione), dalla tecnica di antisepsi della cute per il prelievo, dal numero delle emocolture per evento settico, da eventuali errori di campionamento (volume di campione), dal fattore di diluizione sangue/ brodo di coltura e dalla presenza nel brodo di sostanze per la rimozione delle molecole di antibiotico (resine – carbone attivo), dalle condizioni di saggio come temperatura, durata, atmosfera di incubazione e agitazione dei flaconi, dall’esecuzione di sottocolture in cieco (sistemi manuali). A prescindere dalla valutazione del ruolo dei singoli fattori in gioco, l’efficacia complessiva delle emocolture può essere insufficiente, soprattutto in relazione ai falsi negativi, alla possibilità di contaminazioni esogene del campione con conseguenti difficoltà interpretative del risultato, ai tempi di risposta inadeguati rispetto alle condizioni cliniche del paziente. E’ compito del medico di Laboratorio proporre e condividere corrette procedure di prelievo mentre l’automazione delle procedure analitiche e l’Information Technology gli consentiranno di predisporre flussi di lavoro tali da fornire informazioni diagnostiche tempestive, in base alle quali si possano intraprendere appropriate terapie antimicrobiche, contribuendo in tal modo a ridurre mortalità e tempi di degenza

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