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Atlante della mortalità evitabile

02/03/2006

E' stato presentato presso l'Istituto Superiore di Sanità l'ultimo volume dell' Atlante ERA 2006, frutto della collaborazione fra l'Università di Tor Vergata, l'ISTAT, Nebo Ricerche PA e ISS da oggi on line sul sito www.e-r-a.it.

Dall'esame dell'Altante risulta che sono almeno 100mila le persone in Italia che dal 1995 ad oggi potevano morire e che sono invece sopravvissute grazie a una politica sanitaria incentrata sulla mortalità evitabile, ovvero sulle cause di morte prevenibili tramite interventi di tipo socio-sanitario.

La stima è la somma di una serie di dati che testimoniano un decremento annuale dei decessi: dai circa 3mila morti in meno del 1996 ai seimila del 1998 fino ai 13mila decessi in meno calcolati nel 2000 e agli oltre 16mila del 2002 e così via, facendo registrare un costante miglioramento, soprattutto negli ultimi anni, che fa dell?Italia uno dei paesi più longevi al mondo.

Marche, Liguria, Toscana, Calabria e Puglia: le regioni dove si muore meno a causa della mortalità evitabile.

La mortalità evitabile non è uguale dappertutto e non migliora dappertutto allo stesso modo. In generale, a livello nazionale risulta che sono circa 10 i potenziali giorni di vita persi ogni anno a causa di una morte evitabile tra le persone di età compresa tra i 5 e i 69 anni. Sono questi solo alcuni dei dati contenuti nell?Atlante della mortalità evitabile per ASL, dove vengono calcolati e presentati oltre 1500 valori di giorni di vita potenziale persi nelle circa 200 USL distribuite lungo tutto il territorio nazionale.

Partendo da queste, per ognuna delle 200 USL, sono stati considerati vari indicatori relativi agli aspetti demografici - popolazione residente, età, indice di vecchiaia, tasso di natalità - e alla mortalità evitabile, suddivisa per grandi gruppi di cause.

E? stata così disegnata una mappa dettagliata della situazione dei territori di ciascuna USL, composta da una serie di liste ordinate: la mortalità evitabile in generale, quella dovuta a cause contrastabili con interventi di prevenzione primaria, quella evitabile con diagnosi precoce e terapia, quella evitabile con interventi di igiene ed assistenza sanitaria; e poi le liste relative alla mortalità per grandi gruppi di cause evitabili: tumori, malattie del sistema circolatorio e morti violente.



(Redazione Ministerosalute.it / 23 febbraio 2006)

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