080 - Diagnosi di infezione da Helicobacter pylori: test invasivi e non invasivi
Autore/i: M. Salvagnini
Rivista: RIMeL - IJLaM, Vol. 4, N. 2, 2008 (MAF Servizi srl ed.)
Pagina/e: 80-83
Il riconoscimento che la infezione da Helicobacter pylori è implicata in varie malattie digestive (ulcera gastrica, ulcera duodenale, carcinoma gastrico, linfoma gastrico MALT, dispepsie) ed extradigestive (porpora trombotica primitiva, anemia sideropenica) ha reso disponibili numerosi test di identificazione sia da campioni di biopsia gastrica (test invasivi), sia da altri campioni biologici (test non invasivi). Sulla base di numerosi studi e di Consensus Report internazionali l’Urea Breath Test e in alternativa la ricerca dell’antigene fecale sono ritenuti i test di prima linea con sensibilità e specificità superiori al 90%. I test sierologici trovano invece indicazione nelle situazioni in cui facilmente l’Urea Breath Test e l’antigene fecale danno false negatività, quali emorragie in atto o recenti da ulcere peptiche e durante l’uso di farmaci inibitori della pompa protonica. I test invasivi, compresi quelli rapidi, vanno utilizzati in caso di indicazione clinica all’esame endoscopico mentre gli esami colturali sono indicati nei casi in cui almeno due cicli di terapia eradicante con diversi antibiotici non abbiano portato all’eradicazione del batterio